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82 Signorine

L’uscio si spinse e una figurina entrò.

– Vedete, – disse al Cav. Bajs la negromante, – che avete fatto bene ad aspettare?

Era la piccola madre.

Infatti era carina. Ma un’abbozzatura di madre; una cosa diafana, patita, che teneva su l’ultima eleganza coi denti. Depose il cappellone, che grondava, dalle peonie vizze di stoffa, il nevischio della via.

Apparve una capellatura tutta frisée, profumata di neve e di muschio.

Quella macilenza, dall’aspetto molto acerbo, andava bene per il Cav. Bajs. Se ne congratulò con lei; e lei si mostrò molto gentile.

– Ma è proprio vostro figlio quello lì?

Ella assicurò di sì.

– Oh, ma io ci credo se voi lo dite, soltanto è curioso come questo vostro bambino si sia attaccato a me.

— Ma no a voi — disse lei ridendo e rabbrividendo: — alla vostra pelliccia. Qui si gela. Deve essere deliziosa la vostra pelliccia...

— Se vi puo’ servire...