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:: | Il tramonto della virtù | 33 |
— Perchè — disse il dott. X*** — tu, scusa, amico: sei sudicio.
— O che ti credi — proruppe sdegnato il romanziere — che alle donne piacciano gli uomini cincischiati, come te? Il monaco russo Rasputin più era sudicio, e più piaceva alle granduchesse, che ora scopano le vie di Pietrogrado...
— Scusatemi, R*** — interruppe allora V*** — Rasputin era bello e voi siete brutto e, per giunta, pelato.
— È la potenza che fa la bellezza, lazzaroncello! — ribattè il romanziere. — E poi io credo che la signora ha fatto finta: ma lei sapeva che io ero io!
Era V*** leggiadrissimo, con una capigliatura così fiorente che la si poteva scambiare per quella che è la specialità dei barbieri; ma due nere intelligenti pupille che gli splendeano nella fronte bianca, distruggevano questa prima spiacevole imagine.
— Consento con voi, amici — egli disse — che la donna catafratta di virtù, non è più dei nostri tempi; ma oggi le fan-