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signorina l’imagine della nave in toilette di battaglia. Al momento dato, le artiglierie tuoneranno, il siluro omicida sarà scagliato: fuoco, fiamma, tempesta!

Ma una signorina, io ricordo, la quale pur non essendo così effigiata, tuttavia più di ogni altra mi apparve rappresentativa.

La chiamerò la «signorina in attesa».

La signorina sta ferma in attesa.

Ella non è eccentrica. Elegante, e nulla più. Ella è chiusa dentro una veste che va sino ai piedi. Se la veste cadrà, e allora apparirà un corpo forte con quel bagliore latteo e gelido che infligge un brivido all’uomo.

Un forte corpo...? Io voglio dire che la forza è trapassata nell’altro sesso. La forza? Io voglio dire una energia. «Fragile Eva», dice l’uomo. Oh, uomo idiota!

Il collo della «signorina» spicca teso. E così tutta la faccia, tutta la persona è tesa.