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20 | Signorine | :: |
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Dunque se avessi sposato Rosetta, io possederei una moglie massaia, pacata, non vanagloriosa, che va a far la spesa con la rete: una moglie che non muta bibite.
Ma io dirò di Rosetta cose ben più meravigliose.
Ella conserva ancora certi antichi pezzettini di carta; e li traeva giorni fa da quel suo grosso borsellino a cerniera con cui va a fare la spesa.
— Riconoscete? — mi domandò.
— Chi è costui?
— Siete voi.
Era un rettangoletto di latta dove si vedeva un ritrattino.
In esso dovetti riconoscere la mia persona.
Rosetta ricordava il giorno e l’ora che ci facemmo quel ritrattino da un fotografo ambulante: e costò quattro soldi.
Conserva ella in una scatola una specie di polvere nera, che assicurò essere viole,