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:: | Rosetta è morta benchè sia viva | 15 |
feriore a Leonora, essa superava Leonora e tutte le altre fanciulle della piccola città per il suo ingegno. Essa era vivace come un brillante. Affrontava con me quei tremendi problemi della morte e del mistero, di cui soltanto noi uomini ci crediamo capaci; ma allora la nostra salute non ne soffriva. Forse è probabile che noi credessimo di parlare della morte, ma in realtà parlavamo dell’amore, e nominavamo la morte soltanto per sentire più deliziosamente la vita. Era tanto lontana allora la morte!
Così due farfalle possono ben volare sopra un abisso.
A me allora la Parca filava appena il quarto lustro, e perciò mi interessavo della ricostruzione della società. Rosetta era — si capisce! — delle mie stesse opinioni.
Ella inoltre, per essere la madre sua alsaziana e per avere grande memoria, parlava le lingue straniere, e ciò destava un po’ la mia invidia.
Se io le avessi chiesto di aprirsi le vene per amor mio, oh, questo sì! Se le sarebbe