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Come era felice nella primavera dell’anno 1919 il giovane Marco!
Ciò può sorprendere dopo tanta guerra; ma la ragione è che l’anima di Marco era fiorita dopo la guerra. Noi, noi vissuti prima della guerra, portiamo con noi troppe melanconie. Il giovane Marco non portava nulla di queste cose. Portava nella sua valigia, pijamas di seta, abiti di squisita originalità (opera di misterioso artefice, o sarto come volgarmente si dice), portava cravatte dai colori che non aveva che lui, con spille che non aveva che lui, fazzoletti con trine arcaiche che non aveva che lui, e infine portava un profumo che era la sua personalità. Le sue mani, dalle unghie scarnificate, portavano anelli di oro pallido con perle