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Socrate per le vie di Atene | 63 |
bocca, lo straziano e gli fanno perdere il giudizio. Se tanto arriva a fare una bestia così piccola, pensa che cosa può fare una bestia così grossa con i suoi baci! E poi, di’ un po’, dov’è la dignità dell’uomo, dov’è la libertà dello spirito, ed anche la sanità del corpo a star lì, appiccicato ad una donna, a domandare la carità dei baci come un mendicante?
— Avrai ragione anche qui, non ti dico di no. Ma se tu mi incominci a far della morale, ti saluto gioia della vita! Preferisco Cleonetta.
E quegli se ne andava.
E allora Socrate ne fermava un altro: — To’, senti: io ho una vergine, la più bella di tutte le donne...
— Più di Leena? più di Cloe?
— Più di tutte.