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Socrate per le vie di Atene 53

città piatte e monotone. Si elevava nell’acropoli, sino all’asta e all’elmo di Minerva: poi declinava verso il mare.

Ora in una città così bella e fra gente così bella, Socrate doveva spiccare stranamente. È vero che i suoi pensieri erano bellissimi ed armonici come una musica, anzi; ma questi pensieri non si vedevano; si vedevano invece i suoi abiti che dovevano essere in disordine.

I suoi calzari certamente dovevano portare la traccia del suo perpetuo vagabondare per le vie di Atene, giacchè Socrate era un continuo andare e stare; e credo di non essere troppo lontano dal vero paragonando i calzari di Socrate a quelli dei nostri frati zoccolanti.

Ora guai agli uomini dalla calzatura in disordine; essi sono destinati in vita ad assaggiare il sapore della cicuta.