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Come io mi trovai alle prese con Santippe 35

gono i pacifici uomini di studio nei loro esperimenti!

Santippe parlava, e parlava appunto così:

«Infame razza prepotente, ipocrita, di uomini! rimasta tal quale! Ah, a voi torna comoda la donna, oca di Strasburgo e ingrassata pel vostro egoismo! A noi le gravi cure! Noi siamo uomini. — Tu torna, o donna, all’ago e al pennecchio infra le ancelle; e ti ricorda che niuna cosa rende più brutta la donna come la inverecondia. E poi le vanno a cercar fuori le donne con gli occhi cerchiati di inverecondi pallori! Sii massaia, o donna! E sono capaci di far soffrire la fame in casa per far baldoria con le baldracche!...»

«Oh buona donna, — io dissi, — se tu puoi parlare, parla. Ma di una cosa ti