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Avvertimenti agli infelici figli di Santippe 247


E Santippe balza sul giaciglio: un soffio come di un bacio si posa sui rossi capelli, biancheggianti ormai, un ardore come di lagrime cadenti, e una voce risponde e mormora: — È Socrate, tuo marito....

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E per tutto ciò ci sembra opportuno terminare questa narrazione con un passo o citazione autorevole, come è costume dei nostri eruditi.

Esso è del gigante Gargantua, figlio di Rabelais. Gargantua, mangiando una certa insalata, non si era accorto menomamente di avere inghiottito sei pellegrini errabondi, che erano in essa. Ma se ne accorse ad un certo pizzicore che sentiva nello stomaco. Ed allora li rimandò fuori e così li ammonì: