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Avvertimenti agli infelici figli di Santippe | 237 |
fida mente, e dopo aver meditato su la morte di Socrate, si era convinto della necessità di divenire magnificamente belluino, e perciò era diventato uomo politico, come Anito e Meleto; Platone, il soave Platone, quando ebbe visto il suo povero Socrate ridotto a quel modo, col naso all’insù, si era messo in un gran spavento, ed aveva giurato a se stesso di non occuparsi se non di cose tanto alte e sublimi che nessuno ci trovasse a che dire.
«Anche nella storia dei filosofi, — meditava l’antiveggente Platone, — c’è puzza di sangue e di bruciaticcio. È bene cercare la immortalità per altra strada che non sia la prematura morte.»
Perciò Santippe, che si era recata a trovare il buon Platone, non lo trovò.
Andò da Alcibiade. Ma la casa di lui