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236 | santippe |
unghie in faccia a quei signori, e Santippe il coraggio di lasciare le impronte delle unghie ce l’aveva; ma per allora si tenne quieta per la pietà dei figliuoli. Ma disse:
— Suvvia, voi che foste amici di Socrate, vedete di trovare qualche impiego a questi ragazzi.
Ma a chi parlava, o sventurata Santippe?
Gli amici di Socrate non c’erano più.
Critone, perseguitato, era fuggito da Atene; il dolce Apollodoro non aveva saputo sopravvivere. Socrate, il dio per cui viveva, era morto. Servire il mondo? Meglio morire! Senofonte, il gagliardo, era esulato da Atene, gonfio il cuore di sdegno, lontano, per lontane terre, per lontane guerre; Alcibiade, bellissimo, viveva chiuso nella sua per-