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lebrata, sostegno della Grecia, demoniaca».1

Questo popolo ellenico fu come la cicala2 canora, come l’ape industre, che sono animali alati, asciutti, preziosi, irrequieti, diffonditori di armonie e di dolcezza: non fu come altri popoli, che hanno in loro qualcosa di pesante, di viscido, di adiposo, di strisciante, di tossico, da cui la mano delicata del filosofo rifugge. Questo popolo si affacciò in un mattino puro alla finestra della vita, e vide quelle cose della vita che hanno

  1. Demoniaco: qui ha il senso antico, di sovrumano, ottimo, beato, non di sinistro o malefico.
  2. Cara fu la cicala ai Greci e giustamente piacevole il suo canto che a noi pare noioso. Dolce profetessa dell’estate. La vecchiaia non ti raggiunge, o cicaletta saggia, nobile, piena di canti e senza dolore. Così il vecchio Anacreonte. Ma la nostra età plutocratica e positiva chiama saggia la esosa formica.