Pagina:Panzini - Santippe.djvu/244


La immortalità dell'anima 227

si sdraiò e si coprì il volto. Ma ad un certo punto si riscosse e discoprendosi del lenzuolo e rivolgendosi a Critone, mormorò queste ultime parole: — Critone, noi siamo in debito di un gallo ad Esculapio. Dateglielo. Non ve ne dimenticate!

*

Esculapio era il dio della medicina, ed era costume in Atene, come oggi si paga il medico dopo che vi ha curato da qualche infermità, di fare un regalo al dio. E così Socrate voleva pagare e ringraziare il medico Esculapio per averlo guarito con la morte del male della vita.

Socrate aveva, forse, trovato l’ultimo corollario della legge sul Piacere e sul Dolore. Era stato liberato dalla catena