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Oh, povera Santippe! | 201 |
sero stato un’invisibile, un’impalpabile polvere vescicatoria.
— A morte! — gridarono i giudici.
— A morte, signori Ateniesi? — domandò allora Socrate senza mutar voce. — Ma ci potremo intendere benissimo, giacchè il Dio solo sa e conosce se la morte è un male od un bene.
*
E fu così che Socrate, per profumarsi col profumo della verità e più specialmente per non poter tacere, fu condannato a morte.
Avete ucciso, o Ateniesi, l’usignolo dello Muse, il savio vero, l’innocente, il miglior uomo che fosse tra voi.
E gli uomini giudicarono savio l’insensato, ma soltanto dopo che l’insensato era morto!