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leo, o in faccia ad Anito...., e in faccia a noi! Pare che si sia come fissato; e i suoi occhi spenti guardano cose lontane! Mah! — e le teste dei giudici più pietosi crollavano compassionevolmente sopra i candidi manti.

— Ma lo sapete pure che è un insensato! — urlava Santippe. — Quando vennero a casa a prenderlo, sorrideva anche allora, e si lasciò portar via come un pecorino. Io gli volevo sformare il muso a quei sicofanti, ma lui mi disse di stare cheta e di non contrastare.

— Non è una buona ragione essere insensato, — rispondevano gravemente i giurati. — Certo parla come insensato. Egli ha dichiarato che è dolentissimo; ma che per far piacere ad Anito e Meleto non può, specialmente alla sua età, mutare la sua vita. Lo vorrebbe anche,