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rati, tutti vestiti coi manti bianchi. Essi si recavano al dikasterio, che vuol dire la casa di Dike, quella tale vergine e troppo delicata Giustizia, la quale vedendo che non c’era modo di salvare il suo onore, tornò su ancora in cielo: e allora ci andò ad abitare al dikasterio una buona donna più accomodante, la quale non essendo niente affatto vergine, era corazzata contro gli oltraggi degli uomini, da ogni parte, con triplice cuoio, come le navi di Anito.
Ora Santippe all’angolo del dikasterio, faceva insieme coi figliuoli, gran corrotto, e tutti quei suoi cappellacci rossi e quelle sue strida mettevano quasi paura, anche ai signori giurati.
— Meschini noi! — urlava. — Or che faremo noi, deserti del nostro uomo? Adess’adesso vengo su anch’io nel di-