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Il colloquio fra Anito e Meleto | 165 |
tabile persona, e se morì male fu anzi per eccesso di delicatezze a cui il suo stomaco di bifolco non era abituato.
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Dunque Socrate era un predestinato a far mala fine. Ma quando io penso che Socrate non fu condannato da un tribunale segreto, coi giudici notturni e mascherati; non fu crocifisso da fanatici ebbri di odio; ma fu condannato alla luce del sole, legalmente, da cento tranquilli cittadini giurati, allora io sono preso da una gioia furibonda, ed esclamo, come in principio: — Oh, Atene luce del mondo, non solo nelle arti, ma anche nella politica!