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po’ per volta, poi furentemente, freneticamente. Ora ella, lieve, si trascinava dietro il ritmo dell’aulete che, a fatica, con il collo turgido, la seguiva zufolando.
I signori, sdraiati sui loro sofà, contemplavano.
D’improvviso la fanciulla ricompose le membra della sua statua; cessò la danza: l’aulete potè allora trarre il respiro dal petto profondo.
— Quella fanciulla pare vuota di dentro come la locusta! — disse ammirando più d’uno.
— Signori, — disse Filippo, uno dei commensali, — questo è effetto della danza, esercizio utilissimo e graziosissimo. Io ho il ventre grosso, e voglio diventare grazioso e leggero. Piglierò lezioni di danza. Anche Socrate ha il ventre