Pagina:Panzini - Santippe.djvu/148


VII.

La cena dell’amore.

Non si deve credere però che la buona società di Atene, non istimasse Socrate. In questo caso sarebbero stati Beoti, ed essi erano Ateniesi! Certo spendevano più alla bottega di Protagora che a quella di Socrate; ma, oh, buon figliuolo di Sofronisco, come potevi tu pretendere che la gente venisse da te a comperare la Dike, la Enkrateia, la Noùs, quel tremendo esplosivo che è la Noùs? Vendere la Noùs per le strade, sono cose, figlio di Sofronisco,