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Come Santippe ferì Socrate nel cuore 121

ma, tristi sono le tue parole. Tu dici di rispettare le leggi della nostra città, ma io sento che tutto l’edificio fabbricato dagli uomini trema con sinistri rumori dalle fondamenta alle tue parole.

— Io sono l’uomo mansueto, — disse Socrate.

— Ma sotto la tua mansuetudine, c’è un terrore di ribellione. Sai che spesso ho paura per te, Socrate.

— Paura? di che? degli uomini? della morte, forse? Temere la morte null’altra cosa è che sembrare di essere saggio, senza essere.

*

Ma così conversando, essi erano oramai giunti alla casa di Callia, il quale aveva l’alto onore di ospitare Prota-