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Egli aveva guadagnato meno ancora di frate Egidio, seguace di San Francesco, perchè frate Egidio voleva vivere affaticandosi corporalmente, cioè della sua fatica; e una volta andò a opera a bacchiare noci, e quando le ebbe bacchiate, gliene toccarono tante di sua parte che si dovette levare la tonaca e, legate le maniche ed il cappuccio, ne fece un sacco che tutto riempì di noci. Naturalmente non le vendette frate Egidio, ma con grande letizia, le distribuì ai poveri.

Almeno si fosse presentato così Socrate a Santippe, con delle noci, dei fichi, dell’uva da distribuire ai figliuoli, che aveva piccini, e si sarebbero rallegrati di quei doni.