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rivedeva presenti ancora, al di là della morte.

E la bella fontana mormorava nel mezzodì.

Suo padre era stato uno scultore e si chiamava Sofronisco; la madre sua si chiamava Fenarete, ed era stata una levatrice. Ebbene, egli proseguiva nel mestiere del padre e della madre: era uno scultore di anime ed un alleviatore del dolore umano, come sua madre, la levatrice.

Pensava anche alle fole dette ad Assioco, a quelle improvvise, strane parole che gli erano venute su dal cuore: Oltre a ciò sappi, o Assioco, che molte e belle sono le ragioni le quali mostrano la immortalità dell’anima; e non sapeva più se quelle erano fole o realtà. Il rombo delle sue parole al