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Socrate e la Morte 95


Oh, preti; oh, preti, che al morente ripetete le lugubri parole di non so quale enorme peccato, ed impassibili compite i gesti macabri col crisma, leggete di Socrate, e interpreterete meglio Cristo, redentore nostro.

Perchè Socrate aprì le sue labbra e disse: — Oltre alle cose che ti ho dette, vedi, Assioco, vi sono molte e belle ragioni per credere anche nell’immortalità dell’anima. Ma ti pare che una natura mortale avrebbe potuto levarsi a tanta altezza da domare le belve, passare i mari, conoscere il cammino del sole e delle stelle, fondare le città, gli stati, tramandarne la memoria, se non ci fosse in noi uno spirito immortale? Io credo proprio che tu non andrai verso lo morte, ma verso la immortalità, o Assioco! Perchè tu devi sapere che l’a-