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86 | novelle d'ambo i sessi |
sore, — non si intende che di limoni e di pomodori? E dell’uva non se ne intende?
Ma si intendeva anche dell’uva!
E allora il professore spiegò:
— Ecco, veda, mio caro; mia moglie soffre di piròsi, ecc.: qui il vino è tutto fatturato, ecc., ecc., io vorrei, ecc.
Quell’asino di Ravelli capì a volo, senza che lui nemmeno terminasse.
— Lei vuol fare il vino in casa.
— Sì, così, un pochino per prova, per isvago.
“È intuitivo questo ragazzo!„ pensò il professore.
— Venga con me — disse Ravelli.
— Non che io, badi Ravelli, — dicea seguendolo tra la folla, — mi sia messo a fare il mercante di vino, sa! Ma la mia signora, ecc.; i vinai, ecc.
Tic, tac! Bisognava vederlo quel ragazzo, che sicurezza! Rompeva la folla, parlava in gergo, in dialetto, a mimica; insolentiva senza paura.
Ma quando il professore s’accorse che Ravelli era da tutti conosciuto, e a lui si rispondeva bene, e con lui si trattava alla pari, disse:
— Mi rimetto a lei, caro Ravelli.
— Quanti quintali? Cinque? sei?...
— Sei! Cinque! quello che vuole lei.