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Cose da manicòmio. | 73 |
imbroglio qui, lei, il dottore. Verrò su coi giudici. Vi farò mettere in galera.„ “Farà quello che vuole! Ma adesso venga via di qui„ ho gridato. Soffocavo, capisce? “Ma non cammini qui, ma non vede?„ E lo portai via di lì, dove camminava. Allora guardò: divenne pallido. Lui camminava sul sangue di sua madre. Poi istintivamente guardò lassù dove c’era l’occhio nero spalancato della finestra. Io non ebbi la forza di guardare e chinai la testa: sì. Rimanemmo tutti e due così.
In quel punto, di corsa, su per la scalinata, veniva il dottore. Ecco, ecco! vedevo delinearsi una scena terribile fra quei due uomini. Stetti un momento immobile. Attesi. Macchè! Il dottore X***, appena messo il piede su la terrazza, si fermò. Aprì le pupille, ravvolse il giovine d’uno sguardo che non dimenticherò mai: poi mandò un grido: Ah! povero ragazzo! Ah! figlio, figlio mio! Accusami, colpiscimi, puniscimi! E si precipitò fra le sue braccia. “Le inferriate?„ No, ragazzo. Ma anche con la inferriata doveva succedere così. Tua madre non poteva più uccidere il tempo; e quando noi non possiamo più uccidere il tempo, allora è il tempo che uccide....
— Disse così, il dottore? — interruppi.
— Sì, mi pare che dicesse così.