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CLOROFÒRMIO.

L’operazione a cui la signora contessa aveva deciso di sottoporsi era di tale natura che faceva onore al suo delicato riguardo verso il signor conte.

Non si trattava veramente di una cosa grave; ma piuttosto di un incomodo che forse si sarebbe aggravato con gli anni; che certamente il ferro chirurgico avrebbe estirpato — come assicurava con la sua persuasiva serenità l’illustre professor H...., uno dei più eleganti nostri operatori. Intanto la vita della signora contessa si trovava paralizzata da parecchio tempo fra letto e lettuccio.

Una donnina tutta vivacità, vedersi imprigionata così, era cosa che faceva pena. Tutti i bibelots del suo appartamento ne piangevano.

— Non tanto per me, amico mio, — diceva al marito, — quanto per te, e per il nostro figliuolo, che non voglio abbia davanti agli oc-