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28 novelle d'ambo i sessi


Si sentiva stringere il gorgozzule; e uscì dalla biblioteca non con l'usato passo.

“Andiamo al tea-room.„ A quell’ora al tea-room c’è la contessa Bosis con la senatoressa D***. Esse prendono il tè con i petits-fours, o pasticcetti — come correggeva il professor Fulai. — Esse sono molto intellettuali e ammirano le arguzie del professor Fulai. Ma l’idea di dover stare fermo in quel salottino abbacinante di stucchi ed oro, stile Louis kenz (diceva la contessa; decimoquinto, correggeva Fulai), gli era cosa penosa come fare il palombaro nella Biblioteca. Quel lucido degli specchi e degli stucchi gli dava terrore: sentiva che non avrebbe potuto inghiottire i pasticcetti, o petits-fours (che per lui oramai era indifferente come chiamare) per effetto del gorgozzule.

Egli, Fulai, ritrovò allora se stesso che camminava frettolosamente per il gran viale deserto dei plàtani, fuori di porta. Ma non Leviathan, non la contessa, non la Biblioteca Nazionale erano le cose a cui pensava. La cosa a cui pensava, a cui solo pensava, a cui non poteva fare a meno di pensare era quell’idea turbinosa di essere idrofobo. “Io sono un professore idrofobo.„ “Ma è pazzia pensare così!„ diceva e faceva dire dalla sua ragione, arrestandosi ogni tanto. Ma non si arrestava l’idea turbinosa.