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Il topo di biblioteca 17


— Si direbbe che sia stato anche bruciacchiato — disse guardando con occhi di indagazione, di sotto in su, il professor Fulai.

— È stato il domestico.

— Ah, bene. Allora passi o mandi qui domattina, e le sapremo dare la risposta che lei desidera.

*

Quando fu la dimane il dottorino arrivando con placido ritardo all’Istituto, trovò il Professore che andava su e giù davanti all’ingresso. Balbettava, era curvo, aveva due lividi sotto gli occhi: le pupille erano lucide, il rossore del viso, malsano: balbettava, dico, convulsamente.

— Ma lei, scusi, — disse il dottorino, — mi pare alquanto agitato.

— Sì, un po’ agitato, — disse Fulai sforzandosi di sorridere.

— Non mi meraviglia: è un caso dei più frequenti. Noi abbiamo oggi in cura quarantacinque morsicati, e tutti da cani riconosciuti idrofobi, che vengono qui, allegri, indifferenti....

— .... allegri, indifferenti? — ripetè automaticamente il Professore.

— Ma certo! I più sono di campagna, gente che ha il bene di non pensare. Capita invece