Pagina:Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu/20

8 novelle d'ambo i sessi

pazienti trasportò queste tube e queste redingotes attraverso il grigio della campagna spoglia, a dodici chilometri dalla città, dove in una posizione, che tutti giudicarono “oh, splendida!„, sorgeva il Sanatorio. Poi le tube nere e le redingotes nere girarono in lunga fila per le corsie, abbaglianti di bianchezza; ammirarono il gran loggiato, esposto a mezzodì, esclamarono molte esclamative ammirazioni, che significavano: “Come staranno bene qui i signori tubercolosi!„. Quindi il senatore X*** fece un quadro grandioso della tubercolosi o peste bianca. Portò dati statistici impressionanti, rispetto ai quali le statistiche dei morti nelle grandi battaglie sono una ben lieve cosa; poi entrò nella parte polemica, riguardante la cura della detta infermità, e questa seconda parte entusiasmò il pubblico dei sanitari.

Ma il professor Fulai era posseduto da un’insolita agitazione. Quelle statistiche di morti, quelle piramidi di morti, quell’edificio bianco in cui dovevano abitare i condannati a morte, gli producevano un’insurrezione di immagini funerarie. Vedeva le logge popolate dalle file dei tubercolosi immobili; la foresta funeraria dei pini; la spera infaticabile del sole che gl’infermi saluteranno senza sapere se la rivedranno ancora. Quella festosa polemica dei signori me-