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CIRILLINO E CIRILLINA.

Il signorino giunse da me alle nove del mattino, in pigiama, càndido, sàndàli da spiàggia ai piedi, profumo di eliotròpio in testa.

Aggrottai le ciglia.

— E i libri? — domandai.

— Ah, già, i libri! — esclamò con l’aria della più soave innocenza.

— Ma il commendatore suo padre le avrà ben detto perchè doveva venire da me alle nove.

Pare caduto dal cielo degli angioli.

— Presto: vada a prèndere i libri di latino. Tornò dopo mezz’ora. Era questione di cinque minuti: la sua villa è lì presso.

— S’accomodi e scriva.

Dettai: il bifolco e Mercurio. Essèndosi il carro di un bifolco affondato nel limo, il bifolco....

I suoi occhi si volsero con candore verso di me: