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102 | novelle d'ambo i sessi |
tuale, - non è per grettezza, e la vostra deduzione è erronea. È perchè in una lettera si possono dire alcune cose più sentite e profonde che non nelle quattro convenzionali parole del dispaccio. Io odio la convenzionalità.
— Io vi dico, — insistette ella, — che adesso nelle condoglianze tutti usano il telegramma.
Risposi con soavità, ma con fermezza:
— Signora, vi prego di non insistere davvantaggio: io mando una lettera e voi fate quello che più vi talenta.
Anche in queste cose della morte la mia signora ed io non andiamo d’accordo.
La signora si allontanò col foglio del giornale in mano: io mi riebbi un po’, presi un foglio intestato, una busta intestata, e scrissi la lettera.
*
Senonchè dopo quattro giorni, con mia somma sorpresa, rivedo la mia lettera. Respinta al mittente, come diceva una nota dell’ufficio postale.
Apro e leggo.
“Mio caro e buon Marcoleni, oggi ho veduto nel giornale che tu, con un atto energico, ti sei liberato dal vincolo matrimoniale. Tu, comunque siano le cose, certamente ti devi trovare in luogo dove la tua signora non c’è! e