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6 chi sarà lo sposo?

— Io dico — rispose il vecchierello — che ci sarà dentro il duca di Gaula, perchè nessuno è tanto ricco come lui da avere un cocchio d’oro, quale voi avete veduto.

— E dove andrà mai quel nobile signore?

— Dove andrà? Voi lo domandate? Ma certo al castello della Regina: oggi la nostra Reginella, se non lo sapete, compie i sedici anni e deve farsi la sposa; e io scommetto che sarà il duca di Gaula l’eletto perchè nessuno è più ricco di lui.

— Ed è molto lontano il castello della Regina?

— E chi lo sa, figliuolo? Chi ci è stato racconta che vi sono cento miglia e poi altro cento, e che v’è un fiume da passare e una foresta che ha mal nome da attraversare. Ma io non ci sono mai stato!

E Fortunio andò avanti per la via per cui era passato il cocchio, e l’eco delle ruote era tutto spento e per l’aprile sacro si sentiva il pigolare degli augelletti che fanno il nido tra le fronde e il ronzio degli insetti che portano la vita de’ fiori.

Ma non fu molto l’andare che udì un gran galoppo dietro di sè: si voltò e vide un lampeggiare d’arme. Poi una cavalcata passò: rapida passò, ma ben distinse i cavalieri sui palafreni, che reggeano aste e gonfaloni.

Dio! come cavalcavano fieramente, come splendevano le loro insegne!

E in mezzo a loro veniva su di un destriero il più leggiadro e il più superbo giovinetto che Fortunio avesse mai veduto ai suoi giorni.

Le piume del cappello di lui ondeggiavano, le piume dei cappelli di que’ baroni, i manti, le criniere ondeggiavano al ritmo e al galoppo de’ palafreni.