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lii pietro panzeri


mezzo alla fucilata e intimò da solo agli Austriaci la resa, e l’ottenne.1

Terminata la guerra del ’66, il Panzeri riprese gli studi interrotti. Vinse un posto nel famoso collegio Ghisleri di Pavia, percorse quivi gli studi universitari, distinguendosi per l’attività e la chiara intelligenza.

Laureatosi nel 1872, si stabilì a Milano e in questa città spiegò tutte le doti della volontà, del sapere, dell’intelligenza, del cuore.

«Io era — diceva egli stesso — nella necessità di dover procurare i mezzi per la mia esistenza e quella della mia famiglia; il mio animo inclinava alla chirurgia, anzi era già sorta in me l’idea di fondare un Istituto ortopedico italiano dall’aver, ancora studente, trovato fra i libri di mio padre e letto un opuscolo di Cresci Carbonai seniore sull’Istituto ortopedico di Firenze».

Benchè, come appare da questo passo, egli avesse il senso intuitivo della vocazione a cui era chiamato, in quei primi anni dopo la laurea, la sua opera fu spesa in lavori di natura varia e molteplice, spiegando nondimeno tutta quella sua sin-

  1. Nota. — Il passo della Reit in memoria di questo notevole esempio di ardimento, ebbe nome anche di Passo Pedranzini. Vedi «Guida alla Valtellina ecc. Seconda edizione pubblicata in Sondrio Tip. Quadrio nel 1884», pag. 307.