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i misteri del giovane cuore 243


— E lei gli vuol bene?

— Oh sì, tanto! Se vedesse come è bellino, come è gentile: se gli comandassi di buttarsi nel fuoco, si butterebbe. Ha appena vent’anni e già guadagna cento franchi al mese. Il suo unico divertimento è andare un po’ in bicicletta la domenica, perchè tutti gli altri giorni è occupato.

— Benissimo! — dissi io. — E un partito eccellente.

— Lo so bene anch’io: oh, se volessi, mi sposerebbe, anche subito.

— Di bene in meglio — diss’io. La giovinetta invece sospirò.

— Perchè sospira — domandai io — non vuol ella prendere marito?

— Lo vorrei, sicuro che lo vorrei, anzi!... ma....

— Ma, cosa?

— Due mie amiche — diss’ella — hanno preso marito: l’una un anno fa, come di questi tempi, l’altra da quattro anni e anche loro m’hanno detto che prijjia erano innamorate....

— Ebbene?

— Che vuole che le dica? La seconda ha già tre figliuoli e una miseria che quando si va in casa sua la si vede camminare, la miseria: ha ottenuto, è vero, il baliatico dalla Congregazione di Carità, ma ci vuol altro.... ci vuole. La prima poi ha un marito più geloso....

— Di Otello — suggerii io.

— Proprio così — riprese ridendo — più geloso d’Otello. Oh, a me un marito geloso non piacerebbe niente.

— Giustissimo, signorina! Desdemona ha fatto una fine infelice: è stata strozzata.

L’amabile operaia rabbrividì.

— Oh, io, non vorrei per nulla essere strozzata!

I villini, presso cui passavamo, ostentavano la loro