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Io penso anzi che sia per questa recondita cagione che la fronte di lui è superba come quella di un poliedro, e la sua cravatta è la più impeccabile delle cravatte.
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E anche vero che pur il prof. Cornelius, accademico e collega dell’illustre prof. Maini, divide l’opinione dell’amico mio e non sa spiegare il segreto del segreto fascino che quella piccola donna esercita su quell’uomo eccezionalmente grande.
Ora tutti sanno che il prof. Cornelius, oltre che giurista, è grande psicologo. Egli è ricco e mondano signore e parla così bene che nelle conversazioni anche i camerieri si indugiano presso le portiere ad udire quella sua voce che saltella su tutti i tuoni, come sui tasti acuti di un pianoforte.
La fama del prof. Maini è così pura e solida che il prof. Cornelius si è deciso a diventare suo grande amico; ma il suo dente bisognoso di rodere (egli ha ancora bellissimi denti) si esercita contro quella piccola signora che, al dire di lui, ha suggestionato in male quell’uomo grande.
Il salotto della marchesa X***, il più intellettuale salotto della capitale, è celebre perchè in esso hanno per lo meno fatto sosta letterati e scienziati famosi: ebbene esso non è stato onorato ancora della presenza dell’illustre prof. Maini.
Questa mancanza sarebbe stata cagione di non poca amarezza all’animo della nobile dama, se non si sapesse che l’illustre uomo non è solito frequentare salotti.
Eppure il prof. Cornelius può garantire alla nobile dama che il suo buon amico non è punto misantropo, ma pieno di affabilità.
— Allora è la sua signora che non vuole — disse la marchesa X***.