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la seconda disillusione 147


Lei. e interrompe!! (battendo con la mano ardente di zaffiri e rubini su la bocca del figlio).... una volta soltanto, e si gode. E un’applicazione speciale ne facciamo noi nella nostra famiglia....

Lui.... già; mamà adora papà; papà adora mamà; papà e mamà adorano noi e noi adoriamo loro....; è tutta un’adorazione.

Lei.... ed è inutile prender la cosa in ridicolo. Ma è così veramente, signorina!

Lui.... ma io confermo!

Lei. Quando parla la mamma, è inutile confermare. Non è giusto godere la vita, signorina?

Il signore e la signorina avevano assistito a questo diverbio in silenzio sorridendo ogni tanto o lievemente negando col capo, come fu a proposito dei briganti.

Ma questa volta la signorina, interrogata direttamente, rispose con questa parola di semplice cortesia: — Oh, certo, signora; almeno fin che si può!

La signora fu soddisfatta dalla risposta e passò ad altro tema: — Da noi, in Egitto, si mangia all’una e poi alle nove di sera....

Lui (correggendo): — Prego a credere, signorina, che io non mi accontento di due soli pasti al giorno come dice la mamma. In questo io sono molto inglese: io alla mattina prendo il caffè e latte; alle dieci magari un beefsteak; alle cinque una visita chez le pâtissier è di prammatica.... Questa volta la signorina sorrise come avesse voluto dire: «vedo bene che tutto questo mangiare non va perduto.»

Ma lei, la madre, povera signora, si lamentava della cucina degli hôtels in Italia: «tanti piatti, è vero, ma così diversi dai nostri che non li assaggio neanche; io