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LA SECONDA DISILLUSIONE
compartimento di prima classe; il diretto fugge su la bellissima linea a doppio binario Piacenza-Bologna: la rapida corsa fa sventolare e garrire le tendine chiuse ed incrociate dalla parte del sole; unico sollievo in quel soffocante pomeriggio di luglio.
Scompartimento di prima classe — dico — e viaggiatori quattro: tutti saliti alla stazione di Torino.
In un angolo siede una signorina di nobile e dolcissimo aspetto.
Ella aveva una di quelle fisonomie così rare per espressione e finezza che la frettolosa curiosità dell’uomo è costretta a fermarvisi, almeno per un istante. Se non che l’ammirazione per la beltade è così forte che trattiene ogni volgare desiderio.
La signorina — di cui qui si discorre — se mostrava qualche ricercatezza, questa consisteva nel non volere apparire e nel nascondere la linea della persona. Nelle