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vii


Noi offriamo loro un mazzo di racconti e di saggi, nei quali uno scrittore eletto, Alfredo Panzini, ci conduce fra i dolori e le allegrezze della vita e ci dipinge alcune delle più splendide scene del nostro paese.

L’arguzia profonda ed umana del pensiero e la grazia di uno stile, che fluisce come una vena cristallina sgorgante dalla rupe natia, renderanno, ne siamo certi, gradito il dono ai nostri benefattori, i quali, or versando una lagrima ed or schiudendo il labbro al sorriso sui casi or lieti or pietosi narrati da questo bel libro, si ricorderanno dell’Istituto che loro lo manda e gli saranno larghi di quel soccorso cordiale che esso udentemente aspetta.

È nella sventura che si conoscono gli amici, è nella sventura che si stringono i vincoli dell’affetto e della pietà. Noi sappiamo che non saremo abbandonati dai nostri benefattori, noi sappiamo che, nella ricordanza di Pietro Panzeri, essi troveranno una nuova ragione per accorrere in aiuto di quegli sventurati piccini ai quali egli ha donato tutto sè stesso con la passione illuminata di uno scienziato insigne, di un operatore infallibile, di un cuore generoso.

Gaetano Negri.