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dalla padella nella brace | 37 |
che non li conosco io i signori e le persone per bene? Dunque stiano a sentire e lei, signorina, si faccia cuore: ecco: l’indicazione l’ho data io al delegato di S. Piero in Bagno: e sono venuti stassera travestiti da contadini: c’è il delegato, che è uno che ha il muso duro, e quattro agenti. Hanno cenato qui e una mezz’ora prima che arrivassero lor signori, hanno preso alla spicciolata la via del bastione: è per questo che ho chiesto a lor signori se avevano veduto qualcuno per via, venendo qui.
— E perchè verso il Bastione? — chiese la mia compagna.
— Perchè i briganti — io lo so di sicuro — si sono rifugiati lassù....
— Fra quelle felci?
— Brava! lì presso c’è la casa d’un contadino che fa il manutengolo (Io guardavo la mia compagna che era smorta come un cencio e la guida che stava a bocca aperta senza però mangiare; e anch’io, suppongo, un aspetto molto allegro non lo dovevo avere). O lì, o lì presso devono essere, e se non era per babbo e mamma, ci volevo andare anch’io. Me l’han giurata, ma l’ho giurata anch’io a loro, e vedremo chi la vince!
— Tu tornerai in Maremma, tu! — disse il babbo.
— E presto — aggiunse la mamma,
— Zitto! — disse il giovane levandosi in piedi e tendendo l’orecchio nell’attitudine del cacciatore che avverte ogni piccolo suono.
— Che è? — e ci levammo anche noi in piedi.
— Niente, niente! — sono i due carabinieri che vengono di pattuglia dalle Balze: sono bene in ritardo!
Due passi sincroni udimmo anche noi sul selciato, e si fermarono alla porta dell’osteria.
Una voce grossa d’uomo canticchiò:
— Ehi, di casa! buona gente!
Al lume della luna e fra il silenzio dei monti i