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un sasso al collo, buttatela in mare, cosa me ne importa? Ma è ben altro. È che l’odio nostro contro tutto ciò che è più debole di noi, raggiunge un così alto grado di ferocia istintiva e di voluttà da vergognarci del titolo naturale di uomo! E questo che io voglio dire! Voi risponderete che è tutt’al più un lascito di eredità dei tempi che furono prima della storia, quando l’uomo conduceva vita selvaggia. Non è vero. La nostra ipocrisia e il nostro orgoglio di uomini civili ci fanno credere così; eppure no! esso è l’istinto naturale, eterno dell’uomo: dilaniare tutto ciò che è più debole e più buono. Questo è l’assioma su cui si regge la storia. O povera Patirai! Se tu fossi stata un feroce mastino, altro che sghignazzare nella scuola, altro che darti fuoco! ti avrebbero dato il pane e ceduta la destra!
Tenete bene a mente quello che ora dico; noi potremo volare per l’aria; illuminare la notte come il giorno; scoprire tutti i segreti dell’anima e della natura; prolungare la vita per dei secoli; non lavorare più nessuno; far lavorare il sole, le maree; domare al servizio le tempeste, i terremoti: tutto è possibile. Ma l’animo del-