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— Professore, scusi, ma dovrò forse io farmi bastonare da Cettivaio? — disse Bobby.
Aquilino ebbe la sensazione che fosse molto caldo in quella stanza: al di là dei trentasei gradi Fahrenheit.
Ma come mai, quella mattina, si era fatta così difficile la questione, sempre così facile, del soggetto e dell’oggetto?
Con un lampo geniale, Aquilino pensò di abbandonare Cettivaio alla sua sorte, e cambiare paradigma. Ma strana cosa! Mentre, prima, gli esempi zampillavano a bizzeffe, ora i canali dell’intelligenza gli si erano come otturati; e sentì egli stesso, con una specie di terrore, che le sue labbra avevano già proferito questo spaventoso paradigma: — Io amo la mamma. Rivolga al passivo!
E la voce di Bobby suonò tranquilla: — Il professore è amato dalla mamma. Scrivo su la lavagna?
A quel punto parve ad Aquilino che le grandi ciglia di donna Barberina si riscotessero; e come una lacerazione per una inverosimile goffaggine gli entrò nel cuore.
Ahi, giovinezza! Invece di rispondere a Bobby tranquillamente: sì, scriva su la lavagna, corse ai ripari , moltiplicando altri esempi, cercando di soffocare sotto innume La Madonna dì Marnò. <>