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perchè il popolo italiano è un popolo che se anche bestemmia, ha ancora della religione; e benchè il popolo d* Italia sia un po’ straccione, è un popolo di cavalieri. E benchè l’Italia sia la patria del troppo eloquente Dottor Balanzone, molti vi sono in Italia che silenziosamente e virtuosamente òperano senza paura. Così è! Facciamo la guerra perchè siamo cavalieri, perchè abbiamo gentilezza. Semplicemente!

— E le Muse? — domandò Aquilino.

— Le Muse le ho ignominiosamente respinte. Esse ci hanno dilettato anche troppo! Però ieri sera ne venne una e per carità, su la punta della spada brunita, mi ha pregato di accettare questi due versi.

Ed il poeta in mezzo alla via, con voce di metallo, come batte la grandine, disse:

Batti sul Cesare folle, distrùggine il seme, o Signore, Cristo risorto, percuoti chi uccise entro noi la pietà. 2

Ciao! Se i Lanzichenecchi del Nord non mi foreranno il ventre, verrò poi a combattere i Lanzichenecchi qui in Italia. Salutami donna Barberina, e un bacio al bimbo.

1 Questi versi sono del nobile poeta e, oggi, soldato Luigi Siciliani.