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Ebbene, caro amico, essi, questi pericolosi ordigni li sanno maneggiare molto bene.
— Un popolo che aveva la musica più patetica del mondo.... — disse Aquilino.
—.... E adesso fa la musica col cannone, eh? Non ti fidare della musica, — disse gravemente il marchese. — Vi ricordate quando veniva in scena Loengrino? Deh, non mi domandare, nè a palesar tentare. Nessuno gli ha mai domandato niente, nemmeno il passaporto, tanto cantava bene, tanto lo ammiravamo. Noi credevamo che il candido Loengrino fosse coperto di stagnola, e che il suo cigno fosse un rispettoso, innocente volatile. Invece Loengrino era vestito d’acciaio autentico, e il cigno era carico di armi come il cavallo di Troia: esercito modello-1914! None simpatico tutto ciò?
— Ma come può combinarsi una simile guerra — domandava Aquilino — con tutta quella filosofia tedesca così mistica, così metafisica....
— Eh, che mi vai sprofessorando, professore? — diceva Don Ippolito. — Mistici i filosofi tedeschi? Mistici della realtà! Anche tu, credevi i filosofi tedeschi come estàtici veggenti che non respirassero che divozione e timor di Dio? Essi anzi, hanno strappato con fre-