Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
— i85 —
Alle volte erano spunti stravaganti ed inattesi: il passerotto.
— Questo stupido animale, secondo, voi, maestro, quanto tempo ha? Tre mesi? Un anno? Voi lo dite! Io dirò che ha cinquemila anni, come le mummie d’Egitto. È lo stesso passero che esisteva cinquemila anni fa. Che differenza c’è? L’esistenza dell’individuo è una astrazione dell’uomo. Questo passero è un passero del tempo di Radamès; e nulla vieta che io mi possa credere un contemporaneo di Nabucodonosor. L’usignolo canta agli amori di Giulietta e Romeo. L’importante è che esistano i rosignoli. Se non è più quello di prima, cosa importa? La gallina fa l’uovo; la formica raccoglie i cadaveri; il nibbio divora l’usignolo; il verme ara la terra. Sempre così. E l’uomo? L’uomo fa le classi, i generi, le specie, i molluschi, i vertebrati, l’evo medio, l’evo moderno. Ci credete voi?
Avete mai pensato come è ridicolo l’uomo che viaggia? Sempre si trova in un punto del globo terracqueo egualmente distante dal centro. Tanto vale allora rimanere fermi qui. Sapete? Nei tempi di Omero, che si credeva il mondo fatto come una tavola, poteva essere interessante viaggiare con la speranza