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— Allora voi siete in rapporti con Dio.... L’uomo nero guardava Aquilino con commiserazione.
— Dunque dicevamo, buon uomo?
— Settantacinque lire.
— Ecco!
Erano carte nuove che il giovane lasciava cadere su quelle mani, evitandone il contatto come un’abominazione.
L’uomo nero le palpò quelle carte, le ricontò.
— Temete che il danaro dei poveri sia falso?
— Noi contiamo sempre il denaro. È che sono così nuove. — E sorrise col suo riso idiota.
— Andate, andate buon uomo.
«Dopo di che — mormorò Aquilino quando il treno si mosse — sii maledetto anche tu, vecchio paese che i vecchi chiamavano patria».
Era un po’ ingombro di roba lo scompartimento del treno del ritorno.
— Per piacere — disse un signore ad Aqui lino, — un po’ di posto su la reticella.
Aquilino portava con sè, realmente, un oggetto alquanto ingombrante: la Madonna di maina.