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Ben è vero che nei giorni precedenti, all’ora del pranzo — il solito! — proprio l’ora in cui la bufera infernal che mai non resta dovrebbe arrestarsi, era avvenuto fra lui e la marchesa un altro corto circuito: una cosa lieve, ma non perciò meno sgradita per lo stomaco, che in quell’ora non vuole seccature. E questa volta non era stata la parola lesso o arrosto, ma la parola virtus, in latino, che in italiano vuol dire virtù.
Malauguratamente, Aquilino era stato la causa involontaria del corto circuito; ma se quel benedetto uomo fosse ritornato ancora in campagna, o fosse rimasto nella sua torre di Albraccà, la cosa non sarebbe successa.
Invece era lì ad assistere alla lezione di Bobby, e andava su e giù per la stanza, un po’ assorto, tirandosi i baffacci rossi, e ogni volta che passava presso Bobby, gli accarezzava il parrucchino.
Aquilino, a gran dilettazione del marchese, faceva andare Bobby, cavallino ben domato, svelto, svelto, giù per le declinazioni, su per le coniugazioni.