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grandi uomini. Tutto è di poco conto, per essi; ma guai a toccare la loro sacra epidèrmide!
— Il commendatore, poi, — disse il poeta Emme — si divertiva a rappresentare lei come l’uomo primitivo, e diceva: «Da quali monti d’Abruzzo, marchesa, ha fatto scendere quel precettore?»
— L’affare di Giulio Cesare. Idiota!
— Un idiota di ingegno, perchè vuole arrivare e arriverà. La marchesa spesso ha preso le sue difese. Ah, vuol sapere il giudizio che miss Edith ha dato di lei?
— Di me?
— Sì, di lei. Che lei è a pure—minded man.
— Che vuol dire?
— Qualcosa come un uomo ancora vergine. «Mi dovresti capitar sottomano», pensò
Aquilino; e disse:
— Allora è per questo che mi curiosavano tanto, in principio.
— Già! Ed anche per un’altra ragione: che lei è un discreto giovane.
Aquilino arrossì.
— Non arrossisca. Di bei giovani siamo in pochi, oramai.
Aquilino dopo un po’ disse: — Giacchè lei è tanto penetrante, mi cavi una curiosità: perchè miss Edith fa tutte quelle smorfie al senatore....