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La marchesa a cui quella partita di parole pareva già troppo pericolosa, fu pronta come nel giuoco del dòmino, a confondere le tèssere per preparare nuovo giuoco.
— Scusate — disse — ma io rimango dell’opinione del senatore. Quando io vado in treno elettrico, non sto a domandare perchè va. Il ne faut pas pousser la sagesse jusquà la folie. D’altronde il treno elettrico non fa fumo.
Il senatore lodò la saggezza sempre notevole della marchesa, ed infine il discorso fu sviato.
La poetessa assicurò Aquilino dicendogli, in confidenza, che aveva ottenuto ottimo successo, esaltandosi con la umiltà.
Il giovane la pregò di credere che lui per l’affare degli elettroni riposava benissimo la notte; e poi volle ringraziare il poeta Emme del suo valido soccorso.
Ed aggiunse: — Io avrei voluto approfondire, ma il senatore mi voltò le spalle....
— Approfondire? Lei ha approfondito anche troppo!
— Ho paura anch’io.
La Madonna di Marna. 9