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Ah, il caso di quella dama, la quale si era recata a Parigi in un Institut de beauté, per farsi fare più estètico il naso! Oimè, durante il ritorno, il naso si era sgonfiato.
— Malheureuse! — esclamò miss Edith.
— Dunque, miss Edith — aveva chiesto il poeta Emme con un fine sorriso e il monocolo ben incastrato nell’orbita — , dunque per lei, miss Edith, la bellezza è forse più importante della virtù?
— Yes! pour une femme, par ce que la ver tu n’a pas de visage.
Oh, la invereconda parola e come proferita!
Aquilino ci pensò per tanto tempo. Una giovinetta parlava così! Una istitutrice! Se lui avesse un figlio, mai avrebbe preso al suo servizio miss Edith. Cioè per lui sì, ma non per il figlio.
Ma tutti fatui quei discorsi! E avrebbe voluto avere tanta autorità per deridere e condannare tutto quel chiacchierìccio, quella maldicenza, quell’ipocrisia, quella vacuità.
Ma poi perchè deridere? perchè condannare?
La maldicenza vi era amabile, e si poteva